The Monkeys

IMG_5667

"Si scopre di più su una persona in un’ora di gioco, che in un anno di conversazione"

Per i bambini la corsa è soprattutto gioco: al mare, al parco, in giardino, persino in casa, ogni occasione è buona per correre, pure scalzi; l’energia che si ha da bambini è praticamente inesauribile ed è possibile correre e giocare per ore senza stancarsi e senza provare dolori o fastidi a livello fisico.

Fino a 5-6 anni, i bambini mostrano un’abilità innata nel correre. Verso quell’età subentra il primo cambiamento della loro esistenza: la scuola, che comporta un incremento della sedentarietà poiché i bambini cominciano a trascorrere seduti varie ore della giornata. Crescendo, poi, i giochi all’aperto vengono poco alla volta soppiantati dai videogiochi e di conseguenza aumenta il tempo che si resta seduti davanti alla tv, al pc oppure con lo smartphone in mano.
Negli allenamenti di altre attività – che subentrano con l’avanzare dell’età – la corsa non viene valorizzata a sufficienza, e anzi viene “affibbiata” come una punizione a coloro che sbagliano qualcosa o mostrano scarso impegno. Agli occhi del bambino, dunque, la corsa smette di essere divertimento e diventa costrizione, non risultando più un momento di svago e libertà come lo era prima. In che modo un bambino può quindi mantenere la propria abilità motoria? Gli adulti possono essere d’aiuto in tal senso?

La risposta è sì: è possibile aiutare i più piccoli incoraggiandoli a camminare e correre scalzi tutte le volte che è possibile, a casa, in giardino, al parco o in spiaggia, ad esempio, facendo in modo che corrano ogni volta che dimostrano di averne voglia e di volerlo fare. Accanto all’attività fisica è necessario che vi sia anche un’alimentazione completa e sana, senza eccessi che finiscono per influire sul peso del bimbo, creando così degli scompensi nei suoi gesti atletici. Altre attività fisiche oltre alla corsa, poi, possono essere utili per allenare la flessibilità e la forza, a tutto vantaggio della corsa stessa.